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Il Parco naturale regionale delle Madonie si estende per circa 40.000 ettari di terreno della provincia di Palermo, interessando il territorio di 15 comuni. La loro differente altitudine, da pochi metri slm fino ai 1979 mt della vetta più alta (Pizzo Carbonara) determina una notevole varietà di paesaggi di rilevante interesse scientifico e naturalistico.
Il sistema montuoso delle Madonie è compreso tra la Valle del fiume Pollina, a est, la Valle dell'Imera settentrionale, a ovest, un lungo tratto della fascia costiera tirrenica tra Campofelice di Roccella e Pollina, a nord, le conche che scendono verso l'altopiano gessoso-solfifero, a sud.

Non deve apparire eccessivo se alcuni definiscono la regione madonita, un vero e proprio giardino botanico al centro del Mediterraneo o addirittura un crocevia fra tre continenti.

Qui, infatti, nell'arco di milioni di anni, una serie di circostanze ha favorito la presenza di centinaia di specie endemiche esclusive di queste montagne e la sopravvivenza di altre giunte da diverse regioni, come il faggio tipico dei paesi del centro-nord europeo.
Nella regione madonita, vegetano la metà delle specie della flora più evoluta della Sicilia; oltre 2600 piante.

Il complesso montuoso delle Madonie, diverso per età geologica, struttura, estensione, altezza, orografia, idrografia, esposizione e clima, dispensa una straordinaria varietà di paesaggi, passando dalle nevi del Carbonara, la seconda vetta dell'isola dopo l'Etna, alle splendide coste di Cefalù.

Nella parte centrale del massiccio montuoso, si distingue un esteso altopiano ove si trovano le vette più alte delle Madonie. Attraversando l'altopiano non si incontrano fiumi o piccoli corsi d'acqua; ciò è dovuto al fenomeno carsico; nel sottosuolo, infatti, c'è un mondo fatto di cavità e grotte, dove l'acqua continua il suo corso interrotto in superficie.
Questa particolarità permette di fruire il Parco anche nel sottosuolo, seguendo le vie dell'acqua.